I Testaroli sono sottili dischi simili a crêpes che si consumano lessati, tagliati a quadretti o rombi di pochi centimetri di lato e conditi tradizionalmente con pesto, olio e formaggio pecorino, pomodoro oppure con sugo ai funghi porcini.
Le materie prime, estremamente semplici, sono sapientemente manipolate con cura artigianale e metodi tradizionali, per preparare delizie che profumano di tempi passati. Il testarolo è un impasto ottenuto con farina, acqua e sale. Quasi liquido che viene precotto per cinque minuti circa nei “testi” di preventivamente scaldati a fiamma viva. Nei dialetti dell'Alta Lunigiana, da Bagnone a Villafranca Lunigiana, al passo della Cisa, sia pure con qualche leggera variante, il Testarolo si chiama proprio così perché la prima fase di cottura vie fatta nel “testo” che anticamente era realizzato in argilla , ma oggi è prdotto in ghisa . Il testo è composto da due parti: un disco e un coperchio di forma leggermente conica. Acqua farina e sale per riscoprire i gusti di un tempo lontano assaporando ricette semplici, completamente naturali e biologiche, e rapide nella preparazione Prodotti naturali senza l'ausilio di agenti chimici o conservanti. I testaroli si possono condire con pesto genovese o semplicemente con buon olio extra vergine di oliva e parmigiano ,oppure con sugo di noci o di funghi. Si servono caldi con vino rosso adeguatamente alcolico.